Pellegrini
in Assisi (Terre di Mezzo)
Nella
citta di Francesco è possibile compiere un percorso
spirituale, una sorta di pellogrinaggio urbano di
un'intera giornata, per visitare sette chiese in
città e nei dintorni. La guida le propone secondo un
ordine logico-topografico, per ripercorrere alcune delle
principali tappe assisiate della vita del Poverello.
Assise : plans de la ville
Le
Fonti Francescane (FF)
Si
tratta di una raccolta dei più importanti e antichi
documenti relativi a san Francesco, santa Chiara, e
in generale alle origini del movimento - e poi dell'Ordine
- francescano.
Comprendono
gli scritti di san Francesco e di santa Chiara, le loro
biografie più antiche, una selezione di testimonianze
e cronache non francescane, e le primitive regole dei
tre ordini.
Ne
esistono due edizioni, la major e la minor, sempre pubb!icate
dal Consorzio EER - Edltrici Francescane. Si fa riferimento
all'Editio minor pubblicata nel 1998.
Ogni
documenta é numerato per paragrafi; a tale numerazione
se ne aggiunge una comp!essiva e progressiva, in grassetto
e contenuta tra parentesi tonde, in modo che i testi
citati possano essere facilmente individuati.
La
cattedrale dl San Ruifino: l'inlzio di tutto
L'itinerario
non può che iniziare dal fonte battesimale dove il piccolo
Giovanni, figlio di Pietro di Bernardone, diventre cristiano
(FF 583; 1395). Il fonte fu trasportato qui da Santa
Maria Maggiore, dove si trovava nel 1182. La prima chiesa
fu edificata nel V secolo, ma la cattedrale attuale
risale al XIII secolo. (FF 1104; 1587; 1864).
-
Orario: 8-13 / 14-18 (15-19 est.)
Della
cattedrale a Santa Chiara (0h5)
Si
esce dalla cattedrale per il portone latérale della
navata destra. Si percorre via Dono Doni in discesa
fino a incontrare via San Gabriele. Si prosegue a sinistra
in lieve salita e, poco dopo, si incontra a destra via
Sernei che in breve conduce alla piazza e alla basilica
di Santa Chiara.
Basilica
dl Santa Chlara: un incontro che ha cambiato la vita
Il
crocifisso custodito nella cappella latorale è quello
che, collocato in San Damiano, parlò al giovane assisiate:
"Francesco, ripara la mia casa!" (FF 593;
1038; 1411).
La
basilica gotica è stata edificata nel 1257 sopra la
chiesa di San Giorgio, dove venne inizialmente sepolto
san Francesco. Nella cripta in cui e esposto il corpo
di santa Chiara sono custodite alcune importanti reliquie.
-
Orario: 6.30-12 / 14-18 (14-19 est.)
Da
Santa Chiara alla Chiesa Nuova (0h5)
Usciti
dalla basilica, si percorre a sinistra via Santa Chiara
e quindi corso Giuseppe Mazzini, fino all'incrocio con
via Arco dei Priori, che scende a sinistra conducendo
alla Chiesa Nuova.
La
Chiesa Nuova: la prova della vocazlone
La
chiesa venne costruita agli inizi del '600 sopra un
edificio medievale, eretto sui resti della presunta
casa natale di san Francesco. All'intorno sono ancora
visibili alcuni vani dell'antica dimora di Pietro di
Bernardone, come il sottoscala dove il giovane Francesco
venne rinchiuso dal padre e da cui fu liberato dalla
madre (FF 339-342; 1041-1042; 1417-1418).
All'esterno,
un gruppo bronzeo ritrae i genitori ciel Santo.
A
pochi metri dalla chiesa si trova l'oratorio di San
Francesco Piccolino, venerato fin dalla fine del '200
corne luogo natale del Santo.
Le
Fonti dedicano più di una pagina alla vita di Francesco
nella casa paterna prima della conversione (FF 320;
349; 585; 1028-1030; 1396-1397; 1404).
-
Orario: 6.30-12 / 14.30-17 (14.30-18 est.)
Dalla
Chiesa Nuova a Santa Maria Maggiore (0h5)
Dalla
piazza della Chiesa Nuova si prende a sinistra via Arco
dei Priori, che scende ripidamente e immette in via
Sant'Antonio. La si segue a destra per poche decine
di metri, imboccando quindi a sinistra il vicolo che
conduce a piazza del Vescovado.
La
chiesa di Santa Maria Maggiore: appartenere sollo a
Dio
La
chiesa fu fondata nel IV secolo sopra il tempio di Giano.
Nel 1162 venne sostituita dall'attuale edificio romanico.
Nel 2016 è stata eretta a "santuario della spogliazione",
poiché lì accanto sorgo la residenza del vescovo dove
Francesco nel 1206 compì il gesto clamoroso di denudarsi,
restituendo alla propria famiglia ogni cosa e affidandosi
al Padre celeste (FF 343-345; 597; 1043; 1419). Nel
palazzo vescovile Francesco trascorse gli ultimi giorni
della sua vita preparandosi ad accogliere "sora
nostra
Morte corporale" (FF 505-507; 636; 1576; 1614-1616;
1656).
-
Orario: 8.30-19 da Pasqua a novembre; 8.30-17 da novembre
a Pasqua
Da
Santa Maria Maggiore a San Damiano (0h20)
Uscire
dalla piazza del Vescovado a destra in salita lungo
via Sant'Agnese, che si percorre fino alla scalinata
di via Moiano, a destra. Scendendo, dopo circa venti
metri si devia a sinistra in via delle Fonti di Moiano
(in direzione del parcheggio). La si percorre tutta
fino a Porta Nuova. Usciti dalle mura, si prende subito
a destra (c'è il cartello "San Damiano") la
scalinata che conduce al parcheggio e che immette, dopo
il sottopasso, in via San Damiano. Al termine della
discesa si giunge al santuario.
Chiesa
di San Damiano: la "povera vita" di Francesco
e di Chiara
La
piccola chiesa, inglobata nel convento, è un luogo centrale
per la vicenda di Francesco: qui inizià il sue cammino
e, nell'estate del 1205, ascoltò la voce del crocifisso
(FF 332-336; 1038-1040; 1415-1417); qui, una volta rientrato
in Assisi da Gubbio, visse con i primi compagni al servizio
dei poveri e dei lebbrosi, mendicando e predicando per
le vie di Assisi (FF 350-353; 595; 599-600; 1047; 1425-1429);
qui compose il Cantico di Frate Sole (FF 802-803; 1591-1592);
qui santa Chiara, dal 1212, visse con le sue Dame della.
povera vita (FF 351-353; 1844). Le clarisse vi abitarono
fino al 1260, quando si trasferirono nell'attuale protomonastero,
portando con loro il crocifisso (quello che si vede
in chiesa è una copia).
-
Orario: 10-12 / 14-16.30 (14-18.30 est.)
Da
San Damiano a Rivotorto (0h35)
In
fondo al piazzale antistante il convento di San Damiano
si prende a sinistra una stretta strada in discesa,
quasi subito sterrata, che immette dopa circa duecento
metri in via Cantico delle Creature. La si percorre
a sinistra in discesa, fino all'immissione in via Francesca.
Si svolta a sinistra e si continua per circa un chilometro.
Di fronte alla chiesa. di San Giovannuccio si imbocca
a destra via della Regola, che conduce al santuario
di Rivotorto.
La
chiesa dl Rivo Torto: la prima comunità
Il
tugurio di Rivotorto è un'ulteriore testimonianza della
vita della prima fraternità francescana: all'interno
del santuario si trova una piccola costruzione - la
cella del Santo (con la statua di Francesco disteso),
la cappellina e la cucina - dove egli visse con i primi
compagni fino al trasferimento alla Porziuncola (FF
394-396; 1464; 1545; 1605). Il santuario attuale è stato
costruito a metà dell'800.
-
Orario: 6.45-12.30 / 14.30-19
Da
Rivo Torto a Santa Maria degli Angeli (0h45)
Si
esce dal santuario per via del Sacra Tugurio, percorrendola
tutta in direzione nord-est e giungendo, dopo meno di
un chilometro e mezzo, alla chiesetta di Santa Maria
Maddalena, nel luogo dove sorgeva il lebbrosario medievale
di San Lazzaro d'Arce. Nei suoi paraggi avvenne probabilmente
il decisivo incontro di Francesco con il lebbroso (FF
110; 348; 592; 1036; 1407).
Si
prosegue diritti per poco più di un chilometro, giungendo
alla stazione ferroviaria. Andando avanti un centinaio
di metri, si imbocca sulla sinistra il sottopasso pedonale,
al termine del quale rimangono da percorrere circa trecento
metri, per giungere all'ingresso della basilica.
La
basilica di Santa Maria degIi Angeli: la culla dell'Ordine
Il
"luogo" della Porziuncola è fondamentale nell'esperienza.
di Francesco e dell'Ordine. Le Fonti riportano tali
e tanti avvenimenti che non è possibile qui menzionare.
Nei pressi della Porziuncola il Santo di Assisi conclude
il proprio itinerario terreno; da qui il carisma francescano
si irradiera in tutto il mondo.
La
chiesa, progettata da Galeazzo Alessi, fu terminata
nel 1679 e ricostruita nel 1840, dopo un terremoto;
la facciata fu rimaneggiata nel 1928, con l'aggiunta
di una grande statua dorata della Madonna. Sotto l'immensa
cupola è situata la chiesetta della Porziuncola, edificata
dai Benedettini attorno al Mille, concessa a Francesco
per un simbolico affitto (due pesci), ancora oggi pagato.
A destra del presbiterio si trova la cappella del Transito,
in cui Francesco mori, la sera del 3 ottobre 1226 (FF
473; 505-507; 804-810; 2141-1243). All'interno del convento
si trova il famoso roseto, in cui il Santo si gettò,
per espiare i propri peccati: la pianta, miracolosamente,
perse tutte le spine, di cui ancor oggi è priva.
-
Orario: 6.15-12.30 / 14.30-19.30 (apertura festivi:
6.45)
Da
Santa Maria degli Angeli alla basilica di San Francesco
(0h50)
Dalla
basilica si esce a destra, prendendo via Patrono d'Italia.,
lungo la quale corre la via Mattonata. La si percorre
interamente, oltrepassando il sottopasso pedonale.
Sulla
sinistra, all'incrocio con via Ospedale delle Pareti,
si incontra il complesso di Casa Gualdi, nel quale si
identifica il lebbrosario di San Salvatore alle Pareti,
in cui Francesco servi i malati e guari un lebbroso
(FF 1408-1409; 1569; 1658; 1857). Un bassorilievo ricorda
il luogo dove il Poverello morente ordinò ai frati che
lo accompagnavano di fermarsi, per dare l'ultima benedizione
alla sua amata Assisi
(FF
1655; 1944).
Alle
pendici del colle di Assisi la strada prende il nome
di via Beato Ludovico da Casoria e termina alle scalette
che immettono in via Marconi, proprio di fronte a Porta
San Pietro. Entrati, si gira subito a sinistra, percorrendo
in salita via Frate Elia, che conduce nella piazza inferiore
di San Francesco.
La
strada Mattonata
La
strada risale ad Assisi lungo un percorso processionale
vecchio di secoli. Il tracciato, di probabile origine
romana, dopo la morte di Francesco viene sempre più
utilizzato in chiave religiosa. Nel '400 viene pavimentata
una corsia centrale per le processioni (rinvenuta a
tratti nel 1990 sotto l'asfalto), da cui la denominazione
Mattonata. Nel '600 vi si piantano due filari di olmi
e vengono realizzati dei fossi laterali per il deflusso
delle aequo piovane.
Tra
la fine dell'800 e la metà del '900 la strada viene
asfaltata.
Il
Giubileo del 2000 ha offerto l'occasione per il restauro
della via: attraverso un (discusso) progetto di fund
raising, è stata ripavimentata un'ampia corsia pedonale,
corredata da alberature ed elementi di arredo urbano.
La
basllica e la tomba dl san Francesco
La
tomba di san Francesco, nella cripta posta sotto l'altare
della basilica lnferiore, custodisce, dal 1230, le spoglie
del Santo. Nel 1818, un intenso lavoro di scavo portò
alla luce l'urna di pietra, cerchiata da robuste sbarre
di ferro e inserita nella roccia viva. Un secolo dopo
la cripta fu rivisitata in stile neoromanico dall'architetto
Ugo Tarchi. Dal 1978, le reliquie del Poverello sono
sistemate in una cassetta di plexiglas chiusa nella
cassa metallica del 1820, deposta a sua volta nell'antica
urna di pietra. A illuminare la cripta c'è la lampada
votiva che viene alimentata con l'olio donato ogni anno
da una diversa regione italiana.
La
basilica di San Francesco è composta di due chiese sovrapposte:
la costruzione di quella Inferiore iniziò nel 1228,
due anni dopo la morte del Santo, di cui poté accogliere
le spoglie già nel 1230. La chiesa Superiore, invece,
fu consacrata nel 1253 da lnnocenzo IV. Le due basiliche
custodiscono importanti cicli pittorici dei maggiori
artisti del tempo: Cimabue, Torriti e - su tutti - Giotto.
-
Orario di apertura della basilica Inferiore e della
cripta: 6.30-18 da novembre a Pasqua; 6.30-18.50 da
Pasqua a novembre (6.30-19.15 fest.)
-
Orario di apertura della basilica Superiore: 8.30-18
da novembre a Pasqua; 8.30-18.50 da Pasqua a novembre
(8.30-19.15 fest.)
Altri
luoghi di Francesco in Assisi
La
Rocca Maggiore
La
fortezza è testimone silenziosa e superba dei tempi
sanguinosi che videro Assisi combattere contro Perugia,
il Papato contro l'Impero, e sovente anche i cittadini
tra di loro (quelli "de sopra" contro quelli
"de sotto"). Nel 1198, Francesco prese parte
agli scontri tra le opposte fazioni, che portarono alla
battaglia di Collestrada, durante la. quale fu fatto
prigioniero (FF 584; 1398).
La
casa di Bernardo da Quintavalle
Al
numero 11 di via Bernardo da Quintavalle si trova una
scritta che recita: Hic S. Franciscum ad coenam et cubiculum
Bernardus Quintavallis excepit et in extasim vidit (Qui
Bernardo da Quintavalle accolse san Francesco alla propria
tavola, lo ebbe corne ospite e lo vide in estasi); dopo
di che iniziò a seguirlo e divenne il primo frate francescano
(FF 360; 601; 1053; 1430; 1827).
Il
bosco di san Francesco
Attraversare
il bosco di san Francesco è un'esperienza unica nella
natura, nella storia e nel sacro. Terreni boschivi,
campi coltivati, radure e oliveti disegnano un paesaggio
dove l'uomo ha lasciato discreti segni del proprio passaggio:
la chiesa di Santa Croce, i resti di un ospedale e di
un monastero, un ponte, un mulino e un'antica torre-opificio,
dalla quale è possibile ammirare il Terzo Paradiso,
opera di land art di Michelangelo Pistoletto. Aperto
al pubblico nel novembre 2011 dopo un complesso restauro
conservativo e paesaggistico operato dal Fai, il bosco
offre anche un ricco calendario di eventi.
-
Per informazioni: tel. 075-81.31.57, faiboscoassisi@fondoambiente.it
/ www.visitfai.it / www.fondoambiente.it.
-
Orario d'apertura: 10-19 aprile-settembre (chiuso lunedi);
10-16 octobre-gennaio, marzo (chiuso lunedi); da metà
gennaio a fine mese chiusura invernale; 10-16 febbraio
(solo weekend).
L'eremo
delle Carceri
Il
termine "carceri" veniva usato per indicare
i luoghi dove gli eremiti si chiudevano in ritiro. L'Eremo
si trova in un canalone del monte Subasio, a circa 790
metri di altitudine. Tra il 1205 e il 1206, Francesco
comincia a frequentare il luogo; fin dall'inizio della
primitiva comunità, i frati venivano qui a pregare insieme
presso un'antica chiesetta, e a meditare nei boschi
e nelle caverne circostanti (FF 1829; 1863). Moiti santi
uomini si ritirarono in preghiera e meditazione in questi
luoghi, tanto da poter dire che la storia delle carceri
rispecchia la storia dell'Ordine. Il complesso che si
vede oggi è stato costruito nel corso dei secoli, mantenendo
però le caratteristiche abitazioni anguste, in parte
scavate direttamente nella roccia. All'interno del convento
si devono segnalare: la chiesetta di San Bernardino
(XV secolo); la cappellina primitiva; la grotta di san
Francesco, con il letto di pietra e l'oratorio; la buca
del diavolo, di dove fuggì il demonio che era venuto
a tentare Francesco.
Francesco
ha sempre avuto in grande stima la vita di preghiera
e di penitenza degli eremi (FF 669; 764-765).
Altre
chiese d Assisi
Sono
tante le chiese, gli oratori e le cappelle collegati
alla vicenda di Francesco: è impossibile menzionarli
tutti. Quando ci si imbatte in qualcuno di questi luoghi,
si respira quell'aria di mistica semplicità tanto amata
da Francesco. Meritano una segnalazione: la chiesa di
San Nicolò, dove Francesco e Bernardo aprirono il Vangelo
e si lasciarono indicare la via della povertà (FF 601;
1054; 14301431; 1827); la chiesa abbaziale di San Pietro,
anch'essa riparata dal Poverello (FF 354; 1047); le
chiese di Santa Maria delle Rose, di Santo Stefano,
di San Paolo, di San Giacomo de Muro Rupto e di San
Gregorio.
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at wanadoo.fr - 01/02/2020
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