Via
Romea (Cammino di Assisi)
http://www.camminodiassisi.it/via-francigena.html
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Chemin, Etapes :
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1° Assisi - Foligno (Km 21)
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2° Foligno - Trevi (Km 12,5)
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3° Trevi - Poreta (Km 12,5)
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4° Poreta - Spoleto (Km 16)
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5° Spoleto - Ceselli (Km 16)
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6° Ceselli - Arrone (Km 14)
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7° Arrone - Piediluco (Km 13)
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8° Piediluco - Poggio Bustone (Km 21)
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9° Poggio Bustone - Rieti (Km 17)
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10° Rieti - Poggio S. Lorenzo (Km 22)
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11° Poggio S.Lorenzo - Ponticelli (Km 20)
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12° Ponticelli - Palombara Sabina (Km 28)
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13° Palombara Sabina - Montesacro (Km 19)
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14° Monte Sacro - Roma (Km 15)
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DA
ASSISI A PIEDILUCO
Il
nostro Cammino inizia in Umbria: sono le prime tappe
del cammino compiuto da San Francesco per diffondere
il suo ordine. Assisi, città di San Francesco
per eccellenza, il suo luogo di nascita in cui ogni
angolo ed ogni piazza è segno della sua vicenda
umana e spirituale.
Secondo
la tradizione qui San Francesco è nato nel 1181
nel luogo in cui oggi sorge l’oratorio di San Francesco
Piccolino, non lontano dalla chiesa Nuova edificata
sul luogo dove si ritiene si ergesse la casa paterna.
Qui Francesco visse la sua gioventù ed i primi contrasti
con il padre. Nella piazza di fronte al Palazzo
vescovile, Francesco rinunciò pubblicamente ai suoi
beni. Nella Cattedrale di S. Rufino tenne le sue
prime prediche ed incontrò Chiara che lo seguì per
poi fondare l’ordine delle Clarisse. La Basilica-
magnifica opera dell’architettura e dell’arte medievale
- conserva le spoglie mortali di San Francesco ed
è la chiesa madre dell’ordine francescano. Poco
distante dal centro storico il nostro cammino conduce
all’Eremo delle Carceri,
dove il santo amava ritirarsi in preghiera, e la
chiesa di San Damiano, in cui San Francesco sentì
di fronte al Crocefisso di S. Damiano la chiamata
a riedificare la Chiesa ormai in rovina e accolse
Chiara insieme alle prime sue compagne. Tra i boschi
nelle vicinanze, si trova il celebre leccio sotto
il quale, secondo la tradizione, San Francesco amava
predicare.
Il
nostro cammino prosegue poi per Foligno,
dove Francesco giunse nel 1205 per vendere le stoffe
dei proprietà della sua famiglia e dove tornò più
volte durante la sua opera di predicazione. Importanti
luoghi della spiritualità francescana sono la chiesa
dedicata a San Francesco ed i monasteri di Santa
Lucia e Santa Caterina fondati dalle clarisse.
Il
cammino prosegue poi per Trevi, il Monastero
della Madonna delle Lacrime, Poreta e Spoleto
nel cuore dell’Umbria.
Spoleto rappresenta uno dei luoghi più importanti
della memoria del santo: è qui che San Francesco
fece quel sogno che sconvolse i suoi proposito,
è qui che decise di non seguire più il progetto
di diventare Cavaliere. Nella cappella delle reliquie
del Duomo è custodita la lettera autografa di San
Francesco a frate Leone. Proseguiamo attraverso
lo spettacolare Ponte delle Torri. Il nostro cammino
attraverserà poi il Bosco sacro di Monteluco,
luogo scelto per le preghiera eremitica sin dal
V secolo: qui Francesco ottenne una
piccola chiesa in cui ritirarsi in preghiera ed
in solitudine. Oggi possiamo visitare il celebre
santuario dedicato a San Francesco e Santa Caterina,
che custodisce le piccole celle del 1218 e la pietra
che S. Francesco utilizzava come giaciglio.
Giungiamo
quindi a Ceselli e attraverso la valle del
fiume Nera, arriviamo a Ferentillo: la storia di
questo piccolo centro è fortemente legata alla abbazia
di S. Pietro in valle posta nelle vicinanza. Passando
per Ceselli e per Arrone, raggiungeremo lo
spettacolari Cascate delle Marmore. Il nostro cammino
prosegue poi
per Piediluco, con la Chiesa di S. Francesco,
edificata tra la fine del XIII sec. ed il 1338 a
ricordo della visita del santo avvenuta nel 1217,
dal 1999 la chiesa è santuario francescano. Da Piediluco
il nostro cammino prosegue verso la Valle Reatina.
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DA
PIEDILUCO A RIETI
La
Valle reatina è da sempre territorio in cui
culture e civiltà differenti si sono intrecciate.
La sua storia è legata ai popoli sabini , che hanno
reso questa terra lo scenario di antichi miti e
leggende. Anche i romani hanno qui lasciato la loro
impronta inconfondibile: lungo il cammino incontreremo
anche i resti delle grandi ville rustiche, cuore
della produzione agricola dell’antichità. L’opera
degli ordini monastici fu fondamentale per questa
zona, per lo sviluppo economico e per la salvaguardia
del patrimonio culturale.
San
Francesco fece di questo territorio uno dei suoi
luoghi elettivi e da allora la splendida pianura
nel territorio reatino fu chiamata “Valle Santa”.
Qui avvennero tre eventi fondamentali della vita
del santo: scrisse la regola definitiva dell’ordine,
probabilmente il cantico delle Creature e desiderò
la realizzazione del primo presepio della cristianità.
Le
emergenze più importanti del nostro primo tratto
di cammino nella valle reatina sono rappresentate
dal Convento di Poggio Bustone, dal Sacro Speco
e dal Santuario della Foresta. Poggio Bustone
è chiamato il “paese del buon giorno” a ricordo
del saluto di San Francesco ai suoi abitanti: “Buon
giorno buona gente”, così esordì, quando arrivò
per la prima volta nella valle reatina (1208). Qui,
si racconta che Francesco – attraverso una visione
- ebbe la certezza della crescita dell’Ordine. A
ricordo dell’evento, oggi sul luogo sorge una piccola
cappella. Il Convento di Poggio Bustone fu fondato
nel 1235. Attraverso un sentiero il nostra cammino
raggiunge il “romitorio superiore”, il Sacro Speco,
la grotta in cui San Francesco si ritirava per pregare.
Proseguiamo
poi per il santuario di S. Maria della Foresta
a Rieti, dove Francesco giunse nel 1225 per ricevere
una cura per gli occhi e fu ospitato nella piccola
chiesa di S. Fabiano. Il Santuario de la Foresta
è un luogo indimenticabile circondato da boschi
di querce e di castagni. Nelle vicinanza si trova
la grotta nella quale, secondo alcuni studiosi,
Francesco compose una parte del Cantico delle creature.
Proseguendo,
raggiungiamo poi Rieti con la Chiesa cattedrale
dedicata a Santa Maria Assunta edificata nel VI
sec.: qui nei secoli ebbero luogo santificazioni
e incoronazioni regali. La chiesa ed il convento
di San Francesco furono edificati nel XIII sec.
in un’area che allora era posta appena fuori il
tessuto urbano sul Velino. Nella tipica architettura
dell’ordine francescano, la chiesa è a navata unica
con tra cappelle dedicate a S. Bernardino e S. Francesco,
all’Immacolata Concezione e a S. Antonio da Padova,
venerato in modo particolare in questa città.
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DA
RIETI A ROMA
L’ultimo
tratto del cammino parte dalla statua bronzea di
san Francesco nella piazza Vittori di Rieti
per poi proseguire nel territorio sabino. Prima
tappa importante il santuario di Fontecolombo:
qui nel 1223 Francesco dettò la Regola bullata a
Frate Leone. Secondo la tradizione deve il suo nome
alla volontà stessa di San Francesco che desiderava
che in questo luogo i suoi fratelli potessero dissetare
il proprio spirito. Celebri la grotta, la Cappella
con gli affreschi del XII sec. ed il dipinto del
Tau.
Il
nostro cammino raggiunge poi il Santuario di
Greccio, in cui Francesco nel 1223 istituì la
tradizione del Presepe in una grotta, per rievocare
la nascita di Cristo e diffondere un grande messaggio
di pace. Dalla cappella si accede al nucleo più
antico con il refettorio, la cella e l’oratorio
di San Bonaventura. E’ presente nel Santuario un
ritratto di San Francesco considerato uno dei più
corrispondenti ai suoi tratti reali.
Il
paesaggio dei boschi di cerro e querce lascia il
posto agli uliveti che ricoprono come un manto color
argento le colline. Arriviamo quindi al borgo medievale
di Poggio San Lorenzo. Attraverso Ponticelli
in Sabina con il celebre castello Orsini, arriveremo
poi a Montelibretti dominato da Palazzo Barberini,
per giungere infine a Moricone con il Palazzo
Baronale ed il castello. Ci troveremo poi a percorrere
la via Maremmana inferiore, antica via di transumanza,
per giungere infine a Palombara Sabina, nello
splendido scenario del Parco Naturale dei Monti
Lucretili. Degna di nota è l’Abbazia romanica di
San Giovanni in Argentella, nei secoli passati importante
monastero benedettino, così chiamato per il paesaggio
circostante ricco di torrenti che al sole risplendevano
come fossero argento. Proseguiamo poi per il Parco
della Marcigliana per raggiungere infine Roma.
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retour
à Assisi

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at wanadoo.fr - 12/12/2014
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